Le trazioni vertebrali sono tecniche di riabilitazione motoria per il trattamento di disturbi al rachide, specie nella zona lombare e cervicale.

Tali tecniche prevedono manovre terapeutiche che il fisioterapista esercita sulla colonna vertebrale per aumentare progressivamente la distanza tra una vertebra e l’altra, fino a circa 2 mm.

La procedura avviene attraverso l’azione di forze esterne che agiscono in senso opposto e che vengono applicate su uno specifico segmento del rachide. La forza deve superare la resistenza dei muscoli che si oppongono naturalmente all’aumento dello spazio tra le vertebre.

Le parti del rachide dotate di minor mobilità sviluppano facilmente patologie croniche come lombalgia, lombo sciatalgia o l’ernia del disco.

Attraverso l’allontanamento delle vertebre e favorendo la lubrificazione articolare, le trazioni muscolari permettono una diminuzione dell’attrito e delle rigidità articolari.

Le trazioni vertebrali si rivelano quindi un ulteriore aiuto per risolvere i disturbi a carico della schiena, favorendo la decontrazione muscolare e una maggior mobilità articolare.

La seduta di trazione vertebrale avviene nel contesto fisioterapico a opera di un fisioterapista esperto nelle tecniche di manovra del rachide.

Esistono due metodi con cui il professionista può eseguire le trazioni sul paziente:

• Metodo manuale
• Metodo meccanico, cioè attraverso l’utilizzo di carrucole, pesi o elastici

La tipologia di metodo dipende dalla zona che si va a trattare.

Se le trazioni vanno eseguite sulla zona cervicale, si ricorre al metodo meccanico e all’utilizzo delle carrucole. Il sistema di carrucole è dotato di una corda alla quale è applicata da un lato la mentoniera per l’appoggio del capo del paziente e, dall’altro, dei pesi.

In base al disturbo da trattare, il fisioterapista applicherà un peso superiore o inferiore che determinerà naturalmente un allargamento dello spazio tra le vertebre aiutando i muscoli a decontrarsi.

Per la trazione lombare il metodo più efficace è la terapia con l’utilizzo di un lettino meccanico o computerizzato.
Il lettino presenta due parti dotate d’imbracature: una parte fissa che serve a “bloccare” il paziente tramite un corsetto, e una parte mobile che viene fissata al bacino.
Lo spostamento delle due parti del lettino attraverso il sistema manuale o elettrico garantisce una trazione vertebrale lombare sicura ed efficace

Nel caso invece di trazioni dell’articolazione coxo-femorale, il paziente assume la posizione prona o supina e indossa delle cavigliere alle quali verranno agganciati elastici o pesi.

Le sedute di trazioni vertebrali hanno una durata che va dai 20 ai 30 minuti, a seconda dei casi. Inizialmente il fisioterapista potrebbe consigliare di effettuare sedute più brevi di 15 minuti e aumentare progressivamente il tempo fino ai 30 minuti.

Le sedute vengono solitamente organizzate in cicli di 10 appuntamenti per ottenere risultati completi, ma sarà il fisioterapista a valutare il numero e la frequenza delle sedute in base al problema da correggere.